Era inevitabile che prima o poi si parlasse anche della casta sindacale ( ne parla, ovviamente in maniera più articolata e in forma di pamphlet, un giornalista dell'Espresso in un suo recentissimo libro).
Funzionano i sindacati come delle holding, contando sulla pigrizia o sul menefreghismo di coloro che dovrebbero tutelare.
Certamente il sindacato di oggi non è quello degli anni cinquanta e seguenti.
I loro leaders vogliono apparire come dei grandi statisti.
Sono veramente ridicoli.
Osservate il viso da clown di uno di loro ( è una maschera autoimposta).
Per non parlare poi dei tanti sindacalisti approdati in Parlamento.
In testa ci metto quello con casa ai Parioli e tasche e pancia piene ( ma un lavoro vero lo ha mai esercitato?).
Alla faccia dei tanti gonzi che ancora oggi credono alla sincera tutela dei lavoratori da parte dei sindacati.
Quelli che non sono ancora approdati in Parlamento acquisiscono qualifiche dirigenziali assieme ai loro manutengoli, specie nel parastato, alla faccia dei dirigenti veri che hanno superato seri concorsi e sono approdati alla qualifica di appartenenza nel rispetto delle regole.
Patronati, caf, controcaf, centri studi costituiscono la base economica dei sindacati che non hanno nulla a che vedere con quello che era lo spirito che animava le genuine lotte sindacali.
Senza contare alcuni sindacati cosiddetti "minori" che in qualche caso scimmiottano buffamente quelli "più grandi".
Concludiamo questa piccola "dissertazione" sindacale con la famosa frase di Totò : "E io pago, e io pago!".
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