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giovedì 21 febbraio 2008

Ditelo al Messaggero.E non solo.

Mi riferisco alla lettera della Sig.ra Rita Tabacco pubblicata dal quotidiano romano il 5.02.08, con la quale la predetta lamenta nei confronti del Ministero delle Infrastrutture "vari dinieghi" alle sue ripetute richieste di accesso agli atti relativi alla nomina a direttore generale di un collega.
Premesso di essere stupito che proprio nel Dicastero di Antonio Di Pietro possano accadere simili episodi ( voglio augurarmi che si tratti del solito disguido burocratico), vorrei cogliere l'occasione per manifestare la mia solidarietà alla Tabacco ( anch'io sono un dirigente pubblico e sindacalista autonomo, del Parastato) ed esprimere con l'occasione la mia indignazione sui sistematici conferimenti illegittimi di incarichi dirigenziali di prima fascia a suo tempo da me denunciati e segnalati agli organi , come si suol dire competenti.
Infatti, non sempre gli incarichi dirigenziali superiori vengono conferiti nel rispetto della disciplina regolante la materia. Anzi.
E soprattutto non si tiene minimamente conto della solida e comprovata professionalità posseduta da quanti, poco inclini alle raccomandazioni, vengono sistematicamente scavalcati dagli ultimi arrivati senza arte nè parte per l'espletamento dell'incarico superiore,"scippato" per lo più grazie al cosiddetto "intuitu personae".
In ogni caso suggerisco all'incavolata Collega delle Infrastrutture, e non solo a lei, ma anche agli altri dirigenti pubblici che ritengono di essere stati ingiustamente scavalcati nella carriera a tutto vantaggio dei soliti "furbetti", di segnalare gli abusi accertati all'Alto Commissario anti-corruzione, recentemente chiamato a collaborare dalla Funzione Pubblica.

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